“MiBACT per la fotografia: nuove strategie e nuovi sguardi sul territorio”, è questo il titolo che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha dato ad una serie di incontri disseminati sull’intero territorio nazionale per parlare e discutere degli Stati Generali della Fotografia. Diciassette tappe nelle quali, territorio per territorio, sono state sviluppate tematiche estremamente diverse ma unite dall’unico filo conduttore, il racconto della nostra storia attraverso l’occhio dei fotografi.

Non si può parlare dell’incontro crotonese senza fare un accenno all’Associazione Culturale Luna Rosa, che della fotografia, soprattutto quella che ruota attorno al mondo femminile, ne ha fatto una filosofia di vita. Grazie alla programmazione del Premio Fotografico  “Contro il femminicidio” promosso dall’Associazione Luna Rosa e patrocinato proprio dal MiBACT, è nato il rapporto, prolifico di iniziative, tra il Ministero e l’Associazione crotonese, presieduta dalla nota imprenditrice crotonese Carmela Sanguedolce.

L’incontro crotonese è stato promosso dal Comune di Crotone, in collaborazione con l’Associazione Luna Rosa, tema della serata : “Fotografare i territori: comunicare identità e valori per promuovere attrattività”.

Ed è di fotografia del territorio che si è parlato, un piacevolissimo discorrere di immagini, che in realtà si raccontano da sole, che non avrebbero bisogno di spiegazioni, che, per caratteristica propria della potenza del mezzo fotografico, parlano e raccontano più di quanto le parole possano anche solo immaginare di fare. Il viaggio attraverso le realtà e il territorio calabrese che ha presentato la fotografa Patrizia Giancotti, sono una piccola splendida sintesi di una terra che vive e si racconta attraverso i gesti e le consuetudini delle persone che la abitano. L’incedere su paesaggi che sembrano di un altro continente, sulle tradizioni, come quelle grecaniche, che sembrano appartenere ad altre realtà, lontane dall’immagine sbiadita e assolutamente incompleta che la gente ha della Calabria, ma che invece sono fonte viva di ispirazione fotografica e di profonda lettura di un territorio che si racconta solo alle persone che hanno la sensibilità per poter ascoltare tutte le storie che si porta dietro.

Vivere la fotografia in ogni sua sfaccettatura, non solo poter /saper raccontare il territorio, ma anche per essere, attraverso le immagini, memoria storica di un’identità che non va dimenticata, perché quello che siamo oggi proviene da ciò che eravamo ieri, e la fotografia nel corso degli anni ha saputo raccontare l’evoluzione di intere generazioni, passate dalle campagne alle città, dallo svuotamento di piccoli paesi divenuti fantasma al sovraffollamento di luoghi che non sono più vita ma sopravvivenza.

“La Calabria è quel luogo di cui c’è un eccesso di immagini e di cui c’è un grande difetto di immagini”, è una delle frasi dell’Antropologo fotografo Vito Teti che spiega con una chiarezza imbarazzante quanto la nostra terra abbia bisogno di essere raccontata non per quello che la gente “vuole” vedere, ma per quello che la gente, compresa e soprattutto quella calabrese, non conosce ed ha bisogno di conoscere.  La fotografia oggi, in un territorio come il nostro, va vissuta come un dialogo continuo tra il fotografo e il fotografato. Il fotografo osservatore che si trasforma in soggetto osservato a sua volta, capace di cambiare e trasformare il suo sguardo mano a mano che il dialogo con il suo interlocutore diventa più intenso e più confidenziale.  Un modo intimo di raccontare le persone e i luoghi attraverso le immagini, forse il modo più potente di cui i narratori dispongono oggi.

Non meno interessanti i temi toccati dalle relazioni dei docenti dell’Università di Bologna,  Stefania Rössl e Massimo Sordi , che hanno parlato dell’importanza dell’architettura del territorio in fotografia, di paesi che si raccontano attraverso le proprie strutture e infrastrutture, e del sociologo Luigi Spedicato dell’Università del Salento di Lecce, che ha parlato del racconto fotografico delle migrazioni dei popoli; una serie di toccanti scatti assolutamente fuori dal comune sull’approccio dei fotografi ad un tema quanto mai attuale e territoriale.

I saluti istituzionali sono affidati al Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Antonella Cosentino, a Lorenza Bravetta Consigliere per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale del Ministro Dario Franceschini, e a Carmen Messinetti  pe l’Associazione Luna Rosa.  Sono intervenuti: Paolo Pileri, docente di urbanistica al Politecnico di Milano; Patrizia Giancotti, fotografa; Ilaria Parma, Archivio Fotografico e Centro di Documentazione del Touring Club Italiano; Stefania Rössl e Massimo Sordi, docenti all’Università di Bologna; Luigi Spedicato, Sociologo e docente dell’Università del Salento; Vito Teti, Antropologo e Fotografo.

Fabrizio Carbone

Fonte Articolo: https://wesud.it/mibact-crotone-discutere-fotografia/