XXV ORA! il primo concorso fotografico promosso dall’Associazione culturale Luna Rosa in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Milano e il patrocinio del MIBACT

Parlare di femminicidio, una tragedia nazionale, attraverso le immagini scattate dagli studenti dell’Accademia di Brera. Così nasce XXV ORA! il primo concorso fotografico promosso dall’Associazione culturale Luna Rosa in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Milano e il patrocinio del MIBACT che vede 21 artisti giovanissimi selezionati tra più di 100 in mostra (fino al 15 giugno) nell’ex chiesa di San Carpoforo a Milano (e poi a Roma, Firenze e Crotone).

(Foto di Valeria Messinese)

“Ci sono cose che non possono essere dette o trascritte a parole”, dice Carmela Sanguedolce, presidente dell’Associazione Luna Rosa, da sempre impegnata a favore della donna e dell’arte, presentando i tre vincitori della rassegna, “ma ecco che la fotografia, soprattutto al femminile, con la potenza dell’immagine riesce a trasmettere delle emozioni che difficilmente si potrebbero esprimere in un altro modo. Da qui l’idea di dedicare la prima edizione del concorso fotografico Luna Rosa al femminicidio visto attraverso gli occhi delle nuove generazioni. L’abbiamo intitolata XXV ora, l’ora della donna, la cui giornata va oltre le 24 ore”.

(Foto di Gaia Maria Amorello)

Franco Marrocco, direttore dell’Accademia di Brera, ha guidato la commissione selezionatrice delle tre opere vincitrici. E, quasi all’unanimità, si classifica prima per la maturità del messaggio e la potenza estetica Margarita Egorova con “Angela B”, dodici quadrati rosa che sono l’ingrandimento del volto di una giovane donna uccisa a colpi di macete in Brasile il 12 settembre 2012. Ogni pixel corrisponde a un tono di rosa ma i nomi della palette sono stati sostituiti con parole che rivelano il vero contenuto dell’immagine. I trofei consegnati ai tre premiati sono stati realizzati da Mark Aspinall: bunch of flowers, una composizione in cui si intrecciano pugnali e fiori.

(Foto di Martina Racco)

Emanuela Grigliè

Fonte Articolo: https://www.lastampa.it/2018/05/23/milano/parlare-di-femminicidio-attraverso-le-foto-on9cumFDUa0CaxfyLR5XFM/pagina.html